La scusa era Halloween, festa «americana» e da qualche tempo un po’ anche del nostro Paese. La scorsa notte durante i festeggiamenti 22 giovani che hanno fatto baldoria nei locali della città sono stati soccorsi dal 118 per intossicazioni dovute all’eccesso di alcolici. Parecchi. ma non è stata una notte di sballo solo in locali e discoteche. Quattro sono stati gli interventi degli operatori del 118 anche nel sito espositivo di Expo, al termine della serata di chiusura dell’Esposizione Universale. Ragazzi tra i 20 e i 27 anni portati d’urgenza all’ospedale di Garbagnate e al San Carlo in codice giallo che fortunatamente non hanno avuto complicazioni. A Saronno invece il caso più grave quando, verso le tre del mattino, in via Maestri del Lavoro, un 29enne è stato portato in codice rosso all’ospedale della città.
Fin qui la cronaca. Ma che ormai i giovani nelle loro scorribande serali alzino il gomito è cosa nota. Secondo l’Istituto superiore di sanità, in media beve oltre il limite il 12,9% dei ragazzi e l’8,3% delle ragazze. E, anche se negli ultimi anni si è registrata lieve flessione dei consumi, i dati Istat parlano chiaro: il problema c’è è il rischio resta alto. Nel 2011 la quota di persone di 14 anni e più che bevono alcolici è pari al 66,9%. A seguito del cambiamento di modello di consumo dovuto anche a massicce campagne pubblicitarie su rischi e pericoli si è avuto un calo del consumo giornaliero che dal 34,8% nel 2001 è sceso al 26,7% nel 2011. Aumenta però la quota di chi dichiara di bere alcolici fuori pasto e che nel 2011 ha raggiunto il 27,7% registrando un incremento del 24,9% rispetto al 2001. Il problema neanche a dirlo restano gli adolescenti. Se nel 2001 consumava alcolici fuori pasto il 15,5% dei 14-17enni, dal 2011 la quota si è assestata intorno al 18,8%, con una crescita più evidente tra i maschi. Il fenomeno più preoccupante, al di là di pericoli collegati all’abuso di alcol mischiato a quello di sostanze stupefacenti, è la nuova tendenze dello «sballo» giovanile, una sfida arrivata neanche a dirlo dai paesi anglosassoni chiamata «binge drinking» e che consiste nel bere almeno 6 bicchieri di alcolici in una sola occasione. I più coinvolti, secondo una ricerca svolta dall’associazione contro l’alcolismo Aliseo, sono i giovani dai 18 ai 24 anni. Dai dati emerge che frequenta assiduamente le discoteche i comportamenti di consumo di alcol a rischio sono più diffusi (31,9%) rispetto ai coetanei che non frequentano la discoteca (7,8%). Stesse differenze si riscontrano tra frequentatori e non di spettacoli sportivi e concerti di musica non classica. Tra i posti in cui si consumano più alcolici ovviamente ci siano quelli in cui il controllo dei genitori viene meno più facilmente: bar e discoteche. Su queste ultime, però, i dati dell’Istat sembrano ridimensionare, se non smentire, lo stereotipo che le rappresenta come il luogo dello sballo per eccellenza. Si beve di più a casa di amici e parenti.
Fonti: Antonio Ruzzo – Il Giornale; Rassegna stampa vino, birra e altri alcolici del 2.11.15