Sento il desiderio di dimostrare, grazie alla generosità di chi si è raccontato ed alla bellezza delle loro storie, che fare parte di Associazioni come l’ACAT deve essere motivo di orgoglio. Condividere le nostre difficoltà ci aiuta a superarle e ci fa capire che quando si è consapevoli di fare le scelte giuste il giudizio degli altri non è più così importante.
Fabrizia Maronese, curatrice del volume Felice di averti incontrato. Il Club: 42 interviste
L’ACAT, forse per la prima volta, rompe il muro tra interno/esterno e ci regala uno spaccato di vite, esperienze, condivisioni che ben descrivono la forza del cambiamento e il suo impatto familiare e sociale. Fabrizia Maronese, ormai da anni membro del Club, ideatrice e curatrice del libro, ne racconta la genesi, perché da questo seme possa germogliare un frutto in grado di creare nuovi e straordinari percorsi da vivere insieme.
Sono entrata a far parte di un Club dell’ ACAT – Associazione Club Alcologici Territoriali – (Associazione basata sull’Approccio Ecologico Sociale del prof. Vladimir Hudolin) sette anni fa circa, grazie ad un’amica che si trovava in difficoltà per scelte sbagliate, per un legame con l’alcol che riteneva potesse essere una soluzione ai suoi problemi e che invece era la causa di un disagio interiore e di una insoddisfazione profonda nei confronti della sua vita. E la devo ringraziare veramente di cuore.
Siamo entrate in questa Associazione senza conoscerla, non l’avevamo mai sentita nominare, ci siamo avvicinate solo per sentito dire, ci hanno detto che frequentare un Club sarebbe stato utile e ci siamo fidate. Abbiamo fatto bene. Abbiamo conosciuto un universo di persone di grande profondità, di grande spessore, persone che hanno deciso di cambiare assieme alla famiglia e al Club il loro stile di vita realizzando giorno dopo giorno scelte buone per sé e per tutti, creando così un clima di condivisione, affetto, serenità, conquistando determinazione e sicurezza dovute alla certezza di fare la cosa giusta.
Ho ascoltato racconti bellissimi di riscatto e vittoria, di amore e di gioia, ho ascoltato come si può dare un senso alla sofferenza, come si impara ad affrontarla senza il bisogno di evitarla, come è stato motivo di fierezza testimoniare con la propria esperienza che si può sempre, in ogni momento, cambiare le proprie scelte sbagliate e vivere con impegno e onestà affrontando i problemi di ogni giorno senza paura, imparando a condividere le nostre forze e soprattutto le nostre debolezze, perché ognuno di noi ha bisogno di sentirsi parte di quella grande famiglia che è l’umanità.
Queste storie bellissime di fragilità condivise e affrontate, di vite cambiate e realizzate erano celate all’interno del Club in nome di una riservatezza rivolta a tutelare chi si espone a raccontare le proprie esperienze più dolorose e intime. E in quei momenti la riservatezza è determinante, è indispensabile se decidi di aprire il tuo cuore e la tua anima in un momento di grande sofferenza. Il Club è composto da persone che hanno sofferto prima di te, capiscono quello che racconti prima ancora che tu decida di iniziare a farlo e lì l’umanità mostra il suo lato migliore accarezzando la tua debolezza con gli sguardi e l’attenzione, senza quasi bisogno delle parole.
Ma più passava il tempo più pensavo che questo patrimonio di ricchezza infinita di storie vincenti e gioiose, di storie che andavano a finire bene, di storie di eroi discreti ma potenti non potevano restare confinate dentro il ristretto ambito del Club, non quando le persone avevano dato una svolta alla propria storia e raccontavano la propria vita raggianti e felici dei cambiamenti fatti insieme.
Ero sempre più convinta che queste storie sono una ricchezza per tutti e con questa convinzione ho contattato i miei amici nei Club dell’Associazione. Ho chiesto ad ognuno se sarebbe stato disposto a farsi intervistare per raccontare il proprio successo in modo da divulgarlo, in modo che potesse arrivare a molte persone che non conoscono il Club e non sanno che insieme è tutto più facile e più bello. E ho avuto tante adesioni, le persone che hanno accettato il mio invito hanno pensato che fosse importante farlo per due motivi: per far conoscere l’esistenza del Club nella sua bellezza e nella sua forza e per far conoscere alle persone che il Club funziona, che si può sempre riprendere il controllo della propria vita, basta avere la consapevolezza che bisogna farlo insieme: insieme alla famiglia, al Club, alla comunità in cui si vive, insieme agli altri.
E così è nato questo bellissimo libro: “Felice di averti incontrato”, dove quarantadue persone si raccontano e raccontano storie che vanno a finire bene. Spero che questo libro contribuisca a diffondere la conoscenza dell’ACAT, contemporaneamente spero che contribuisca a far crescere nelle persone di questa Associazione il desiderio di dichiarare con orgoglio di farne parte e spero che contribuisca a portare fra la gente la consapevolezza che il segreto dello stare bene è lavorare insieme per costruire il bene comune.
Fabrizia Maronese
Portogruaro, 30 maggio 2022
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