Quattro tumori su 10 potrebbero essere evitati, ma i teenager non lo sanno e alcuni comportamenti «a rischio» sono molto diffusi. Oncologi, calciatori e allenatori, capitanati da Massimiliano Allegri, spiegano nelle scuole le buone regole da seguire
Più della metà degli studenti delle superiori sono «bocciati» in materia di prevenzione del cancro. Il 78 per cento degli under 19, infatti, ignora che si debbano consumare cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, il 32 per cento ritiene che le sigarette light non siano molto pericolose per l’organismo e per il 54 per cento le lampade solari incrementano la resistenza al sole e quindi possono rappresentare un «buon rimedio» contro le scottature, mentre quattro su dieci pensano che lo sport aumenti il livello di stress. E’ quanto emerge dal quiz «Quanto conosci le regole del benessere» a cui hanno partecipato 10.547 adolescenti italiani, all’interno della campagna Non Fare Autogol, promossa dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) per spiegare ai ragazzi i corretti stili di vita. Uomini poco attenti alla loro salute.
Alcuni comportamenti a rischio sono molto diffusi
«Abbiamo girato l’Italia incontrando gli studenti delle superiori – ha spiegato Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM, in un convegno tenutosi nei giorni scorsi al Ministero della Salute – perché la vera lotta al cancro si deve iniziare sui banchi di scuola. Ben il 40 per cento dei tumori, infatti, è causato da scorretti stili di vita e fattori di rischio modificabili». Questo significa che all’incirca 145mila dei 363.300 casi di cancro diagnosticati nel 2015 nel nostro Paese avrebbero potuto essere evitati seguendo le 12 azioni quotidiane del Codice Europeo Contro il Cancro, semplici comportamenti alla portata di tutti, per limitare il rischio di ammalarsi di tumore. Purtroppo però alcuni comportamenti scorretti sono molto diffusi tra i teenager italiani: il 20,8 dei quindicenni, ad esempio, è in sovrappeso e il 3,7 per cento addirittura obeso. Un terzo dei quindicenni maschi dichiara di consumare alcol almeno una volta la settimana e la metà delle ragazze della stessa età afferma di aver già fumato.
Gli stili di vita sbagliati dei ragazzi
Secondo i dati raccolti durante Non Fare Autogol (campagna resa possibile da un educational grant di Roche) si inizia a fumare mediamente a 18 anni, ma il quasi il 13 per cento dei ragazzi ha acceso la sigaretta prima dei 15 anni. La motivazione principale all’iniziazione al fumo di sigaretta rimane, costantemente nel tempo, l’influenza degli amici e, rispetto al 2010, appare chiaro che le ragazze sperimentano il fumo più dei ragazzi e le baby fumatrici sono in aumento. Non va meglio se si considera il consumo di alcolici: oltre il 15 per cento degli studenti 15enni e il 12 per cento delle coetanee dichiara di bere uno o più drink al giorno. Inoltre ha ammesso di bere bevande alcoliche almeno una volta alla settimana: tra gli 11enni il 7,2 per cento dei maschi e il 3,2 delle femmine; tra i 13enni il 13,2 per cento dei maschi e il 7,6 delle femmine; tra i 15enni il 33 per cento dei maschi e oltre il 21 delle femmine. Troppi, e in costante crescita, sono anche gli adolescenti sovrappeso e obesi. Ad avere chili di troppo, dopo i 15 anni, un ragazzo su cinque e una ragazza su dieci. Colpa, in gran parte, delle cattive abitudini alimentari: solo una bassa percentuale di giovanissimi consuma frutta e verdura almeno una volta al giorno. Un quarto dei 15enni e più di un terzo delle coetanee, poi, non fa mai colazione, mentre molto diffuso è il consumo quotidiano di bevande zuccherate. Fortunatamente sono aumentati i ragazzi che svolgono attività fisica (un’ora di attività più di tre giorni a settimana) in tutte le fasce di età, ma durante i rapporti sessuali ben il 17 per cento dei ragazzi non utilizza nessun contraccettivo. Solo il 5 per cento dei ragazzi sotto i 20 anni è andato dall’urologo
Le buone regole della prevenzione: tabacco, cibo e sport
«Ai ragazzi abbiamo invece spiegato che non bisogna fumare perché il 25-30 per cento di tutti i tumori è correlato al consumo di tabacco – prosegue Pinto -. Che il consumo di bevande alcoliche aumenta il rischio di cancro del cavo orale, della faringe, dell’esofago e della laringe ed è fortemente legato anche a quelli di fegato, intestino e seno. In particolare l’assunzione è assolutamente sconsigliata prima dei 15 anni, in quanto l’organismo non è in grado di digerirle in maniera efficace». È poi dimostrato che il maggior apporto di frutta e verdura, specie se crude, ha un forte effetto protettivo sul rischio di numerose forme tumorali. In Europa meridionale, dove ancora si segue la dieta mediterranea (povera di grassi animali e carne e ricca invece di pesce, olio di oliva, verdura, frutta, fibre e cereali) si ha una minor frequenza di neoplasie degli apparati respiratorio e digerente. Gli esperti consigliano di consumare regolarmente pane, pasta, riso ed altri cereali e di aumentare il consumo giornaliero di ortaggi, legumi e frutta fresca. «Controllare il peso è altrettanto fondamentale – aggiunge Pinto – perché sappiamo che i chili di troppo favoriscono lo sviluppo (e la mortalità) per diverse forme di cancro, così come si deve praticare sport perché i sedentari hanno una probabilità del 20-40 per cento superiore di ammalarsi. L’effetto protettivo dell’attività fisica praticata in giovane età dura nel tempo, ma è buona norma restare in movimento a tutte le età».
Precauzioni anche in materia di sole, lampade, sesso e sostanze dopanti
Giovani e giovanissimi non dovrebbero dimenticare la pericolosità delle lampade abbronzanti, ormai considerate cancerogene al pari delle sigarette. Un’esposizione precoce, in particolare prima dei 30 anni, incrementa del 75 per cento il rischio di sviluppare il melanoma e non meno importante è evitare scottature quando si prende il sole. Assai rilevante , anche in chiave anticancro, è proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili. Quasi il 20 per cento dei tumori, infatti, deriva da infezioni che possono essere prevenute: fra queste alcune, come l’epatite o il papilloma virus, possono venire trasmesse attraverso i rapporti sessuali. Per proteggersi è bene utilizzare sempre il preservativo, l’unica barriera efficace contro questo rischio (per usarlo correttamente va indossato fin dall’inizio del rapporto e per tutta la sua durata).Infine, si deve evitare l’uso di sostanze dopanti perché gli steroidi anabolizzanti comportano un aumento del rischio di tumori, in particolare a fegato, prostata e reni. Le probabilità di ammalarsi aumentano con l’età, soprattutto in chi li ha assunti per molto tempo. Il GH/IGF1 (ormone della crescita) può causare cancro a mammella, colon, prostata, linfoma, e le eritropoietine (EPO) possono determinare disordini ematologici (del sangue).
Il progetto che coinvolge calciatori, allenatori, insegnanti
Non Fare Autogol è un’iniziativa partita nel marzo del 2011 che gode del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del CONI, della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI). Nelle sei edizioni della campagna, sono stati coinvolti quasi tremila Istituti e quest’anno il tour si è svolto in tutte le Regioni italiane, coinvolgendo i campioni delle squadre di calcio di Serie A e di Serie B e alcuni allenatori italiani. La campagna è stata condotta anche sul web. Per raggiungere tutti gli studenti italiani, non solo quelli che hanno avuto la fortuna di incontrare dal vivo i calciatori, è attiva la pagina Facebook, il profilo Twitter e un sito internet dove tutti possono scaricare l’opuscolo e consultare altro materiale informativo. Per l’edizione 2015-16 Massimiliano Allegri, il mister campione d’Italia, è stato il coordinatore degli allenatori e calciatori che sono intervenuti nel tour. «Sono felice di aver potuto partecipare anche quest’anno al progetto – ha detto il coach della Juventus -. Come padre, prima ancora che uomo di sport, sono convinto che la scuola sia il luogo migliore per insegnare alcuni valori di fondamentale importanza per i giovani come la salvaguardia del proprio benessere e salute. Giusto aver coinvolto il mondo del calcio». Il progetto ha previsto anche un corso di formazione per 2.500 professori delle scuole superiori per aiutarli e stimolarli a educare i giovani anche al benessere.
Fonte: Corriere della Sera – Vera Martinella; Alessandro Sbarba, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta – Rassegna stampa quotidiana su vino, birra e altri alcolici del 8.08.16